Il ponte pasquale è alle porte e si respira la pesante aria del lockdown causa covid19. Io e Benedetta ci guardiamo negli occhi e parte una scintilla: ci piacerebbe fare qualcosa di utile, stare in mezzo alla natura e vivere in maniera selvaggia come tanto amiamo. La prima cosa che ci viene in mente è quella di organizzare un clean-up e da qui gli eventi si susseguono veloci: 

• scegliamo la zona, un parco naturale molto bello in provincia di Varese, il Parco delle 5 Vette
• otteniamo l’autorizzazione del comune di Cuasso al Monte ad effettuare la pulizia ed una fornitura di sacchi per la raccolta differenziata da riportare in discarica a fine lavoro
• contattiamo la nostra associazione di riferimento Plastic Free Italia ed un’azienda di abbigliamento sportivo che ci supporta, Sportway Megastore che ci spediscono entusiasti del materiale per promuovere l’evento
• allestiamo il nostro furgone camperizzato per i tre giorni previsti, in modo da essere completamente indipendenti
• pronti, partenza, via!

Arrivati a Cuasso al Monte ci prendiamo qualche ora di ambientamento in questo ecosistema nuovo per noi, riusciamo ad apprezzare la bellezza di questi piccoli e antichi paesi che circondano il parco delle 5 vette, incastonati tra il Lago Maggiore ed il Lago di Lugano. Poi iniziamo ad esplorare i sentieri, sono ottimamente tracciati, sia per trekking e per MTB ed ci sembrano incredibilmente puliti.

A questo punto l’ilarità prende il sopravvento e ridiamo del fatto di aver scelto una location al confine con la “pulitissima” Svizzera per il nostro clean-up, ma decidiamo di non mollare e di approfondire la nostra conoscenza. 

Prendiamo tutto il necessario per la pulizia e ci incamminiamo speranzosi verso Punta Paradiso, luogo panoramico che offre una vista sublime, come facilmente intuibile dal nome. Qui iniziano le prime sorprese: nei pressi della bellissima area pic nic troviamo cartacce, bottiglie di plastica e soprattutto una miriade di vetri rotti, molto pericolosi per eventuali bambini che fossero passati da quelle parti. Oltre al disgusto per coloro che si sono permessi si sporcare un posto del genere, siamo felici di poter iniziare a dare il nostro contributo. Ben presto i sacchi si riempiono e dopo una pausa ristoratrice a godere del panorama rientriamo al campo base per la meritata cena. La seconda giornata ci spostiamo ad ovest, in direzione del piccolo lago di Ghirla e ci dedichiamo alla pulizia di un’area pic nic fronte lago, tanto comoda quanto sporca, per poi ammirare il tramonto sull’aguzzo Poncione di Ganna e passare la notte in un romantico posteggio con vista lago, niente male come Pasqua vero?

Il lunedì dell’angelo concludiamo il lavoro di pulizia nella parte nord del Parco, seguendo un sentiero in cresta che ci fa ammirare scorci inaspettati. Inaspettati come i rifiuti che troviamo in un paio di aree pic nic: padelle, bottiglie di vetro intere (anche in formato magnum) e ogni tipo di rifiuto plastico. Ad un certo punto siamo costretti a rientrare per la difficoltà di trasporto dei pesanti sacchi, in quanto l’unico mezzo di locomozione sono le nostre gambe. Giungiamo al furgone parecchio affaticati, il vetro pesa ed il metallo anche di più, ma molto soddisfatti per la caccia grossa di pasquetta che ci permette di chiudere al meglio il nostro trittico di pulizia, col motto che portiamo sempre con noi in testa:

“lascia ogni posto in cui vai un pochino migliore di come l’hai trovato”