Di seguito trovate la traccia GPS della nostra terza tappa, da San Piero a Sieve a Firenze DOWNLOAD .GPX

Per quest’ultima tappa vi lasciamo anche una breve intervista doppia, ci siamo fatti 10 domande inerenti la VIA DEGLI DEI e ognuno di noi ha risposto autonomamente! leggete qui sotto il risultato!

Perché hai scelto di intraprendere questo Cammino?
L: l’idea ci è venuta insieme durante un viaggio con il nostro furgone, avevamo voglia di avventura e di trekking, così abbiamo aperto il cassetto dei desideri ed è uscito questo progetto.
B: Sono convinta che nella vita non siamo sempre noi a decidere tutto, a volte “appaiono” sul nostro sentiero delle tracce l’idea è nata così un po’ per caso, un po’ per follia. “cosa possiamo fare in 3 giorni che non possiamo mai fare nel weekend?”

Cosa ti ha spinto a farlo solamente in 3 giorni?
L: La risposta di facciata è che “io avevo solo tre giorni di ferie”, quella reale è che probabilmente lo avremmo fatto lo stesso con queste modalità, perché ci piacciono le sfide. Siamo attratti dagli approcci alternativi e poco comuni e proviamo a metterci sempre in gioco, quindi leggendo su Google “La via degli Dei” standard prevede 5 tappe per una durata di 5 giorni. Ma tanti consigliano di farla in 6 giorni e i super sportivi la fanno in 4” ci siamo detti… perché non provare in 3??? e così è stato.
B: Avevamo 3 giorni di tempo, cosa che capita raramente visto gli impegni di lavoro. Abbiamo visto il percorso, i km e il dislivello ed è lì che ci siamo detti “ce la possiamo fare”

Che problemi ha causato la scelta di farlo in 3 giorni?
L: analizzando il chilometraggio abbiamo realizzato che l’unica possibilità sarebbe stata viaggiare leggeri, al limite del minimalismo. Di conseguenza la scelta obbligata di appoggiarci a strutture (ci attirava moltissimo anche l’approccio in tenda) e di curare nei minimi dettagli ogni oggetto che sarebbe finito nel nostro zaino. A partire dalla ricerca delle fontane per dimensionare le scorte d’acqua, fino al calcolo del cibo ed cambio notturno. Grande attenzione poi alle calzature, ho utilizzato le mie Salomon Speedcross in Goretex e non me ne sono pentito: nessuna vescica nemmeno dopo i 50km della prima lunghissima giornata
B: Sicuramente il primo “problema” è stato quello di “viaggiare leggeri”. Scelta imposta dai moltissimi km da percorrere soprattutto il primo giorno ( 51km ). Viaggiare leggeri significa da una parte la comodità di non sentire lo zaino sulle spalle, ma dall’altra sapere esattamente cosa mettere dentro e non poter sbagliare. Niente cose inutili, nessuna attrezzatura extra, cibo esatto per l’intera avventura e poco altro. Il secondo vero problema è stato quello di non sapere cosa ci aspettasse. Noi sulle Alpi siamo abituati a salita/pausa cambio la maglietta sudata+cibo/discesa. Gli appennini sono completamente diversi (oltre al fatto che non avevamo una maglietta di ricambio al giorno!) Si sale e scende in continuazione, sembra di non fare tantissimo dislivello, ma le gambe sono distrutte, i piedi ancora di più. Le scarpe sono solo un paio, non c’è possibilità di errore.

Raccontaci un momento indimenticabile per ciascuna giornata
L: Il primo giorno è stato il più duro per me: la vera magia è stata assaporare il tepore del sole dopo una gelida alba. Erano circa le 8 e ci trovavamo a Mugnano di Sopra, ci siamo fermati un secondo a goderci quel tepore, stringendoci a vicenda e provando a scaldarci un poco.
La seconda tappa è stata caratterizzata da fortissimo vento, in particolare tra il passo della Futa ed il Monte Gazzaro. Nonostante i disagi di Benedetta, le foglie che roteavano furiose e le folate a 50-60 kmh mi hanno dato pace e mi hanno fatto sentire parte della natura, quindi lo considero un momento indimenticabile.
L’ultima tappa è partita col botto, località Trebbio, con il suo castello e la sua atmosfera magica mi hanno stregato ancor più dell’arrivo a Firenze.
B: PRIMO GIORNO: alba alla madonna di San Luca. Non sapevamo cosa ci avrebbe atteso dopo, ma eravamo carichi di entusiasmo e di voglia di farcela! SECONDO GIORNO: deviazione a Sant’Agata e gli ultimi 5 km in arrivo a San Piero, immersi nella campagna. TERZO GIORNO: tutto! La strada in mezzo agli ulivi della località IL TREBBIO, ma io ho un debole per gli arrivi. L’entrata in città, il duomo, piazza della Signoria… arrivare a piedi dopo che si è attraversata tutta la campagna, l’Appenino tosco-emiliano, i borghi…. Avevo la pelle d’oca!

Hai mai pensato di non farcela e se si quando?
L: Non ho mai pensato di mollare, a tratti è stata dura, soprattutto psicologicamente. I km non avanzavano più, mentre la stanchezza era tanta. Ma avere una compagna eccezionale come Benedetta aiuta tantissimo.
B: C’è stato un solo momento dove ho pensato “ma perché devo sempre infilarmi in queste avventure e non posso stare a casa sul divano?” Il secondo giorno, Sul monte Gazzaro, faceva freddo, c’era un vento pazzesco che mi spingeva via. Ero stanca e il vento mi stancava ancora di più. Ho iniziato a lamentarmi e Luca davanti a me si è fermato. Ha tirato fuori acqua e cibo, mentre io ancora mi stavo lamentando. Mi ha tipo imboccata e per magia….ci siamo fatti la discesa correndo! E’ stato l’unico momento in cui ho pensato che fossi veramente stanca e che forse non ce l’avremmo fatta. Anche quando il dolore era tanto, la stanchezza anche, non ho mai pensato che non ce l’avremmo fatta. Credo sia un po’ un atteggiamento mentale, se parti per un’avventura devi pensare che sia fattibile, nonostante la fatica il disagio etc. partire con l’idea di non farcela non te la farà mai portare a termine.

Con il senno di poi cosa cambieresti?
L: Due cose semplici semplici, mi porterei dei guanti e viaggerei con meno acqua. Siamo stati conservativi siccome non avevamo troppe certezze sulle fontane, ma col senno di poi si poteva osare di più
B: La cosa assurda? Non cambierei nulla! Si forse porterei un pochino meno d’ acqua vista la quantità di fontane lungo il percorso, ma poco di diverso. Ah si…. Prenoterei il treno di ritorno!

Quanto è importante farlo con la persona giusta?
L: Come riportato al punto 5 è fondamentale: se tutto va bene spesso non ce ne rendiamo nemmeno conto, ma alle prime difficoltà i nodi vengono al pettine: per la sfida che ci aspettava sapevamo che le difficoltà sarebbero state tantissime. Serve feeling, cercare l’aiuto reciproco anzichè lo scontro e sdrammatizzare gli inevitabili disagi. Io sono estremamente selettivo in questo, senza Benedetta al mio fianco, credo che avrei scelto di affrontarlo da solo.
B: Dico solo che senza Luca non lo avrei mai fatto e non ce l’avrei mai fatta! Lo sottolineo sempre alla fine di ogni nostro progetto, per me non conta mai tanto il viaggio o la meta, ma con chi lo si condivide. Questo genere di avventure fatte in modalità “wild” sono da fare SOLO con la persona giusta accanto. Soprattutto perché non sappiamo mai cosa possa succedere, nel bene e male. Bisogna sempre sapere di poter contare sull’altra persona al 100%

Cosa non ti è piaciuto e un consiglio per renderlo ancora più bello?
L: E’ un bellissimo percorso, ma se devo trovare un difetto la prima tappa ha lunghi tratti su asfalto nei pressi di Monzuno e questi tratti sono spesso senza marciapiede, quindi pericolosi. Poi l’inizio e la fine della via a Bologna e Firenze non sono indicate in alcun modo, sarebbe carino creare un luogo con segnalazione di inizio e fine via.
B: Ragazzi MANCA L’ARRIVO! Mi ha colpito moltissimo questa cosa, i cartelli a Bologna iniziano dopo Madonna di San Luca e continuano ogni 50m per tutto il percorso. Poi puff….a Fiesole tutto sparisce. Mi sarebbe piaciuto vedere un cartello carino di arrivo, stile Cai. Visto che uno si fa 137 km seguendo come un mantra quei segni, che ti danno conforto e sicurezza. Quando sei quasi all’arrivo, e sei stanchissimo…te li tolgono!

Cosa ti sentiresti di dire a chi sta per partire per la VD?
L: Qualsiasi sia il vostro approccio.. godetevi il viaggio, tenete la testa altissima per ammirare la natura circostante e calzate delle scarpe comode! E’ un dovere tenere pulito il percorso, quindi portatevi un sacchetto e raccogliere quel poco che trovate sui sentieri
B: Facile! Partite leggeri! Ho visto tantissimi viandanti portare zaini troppo grandi, con pesi eccessivi. Non serve molto, ci sono fontane, si passa da centri abitati. Viaggiate leggeri e godetevela!

Valutazione complessiva? Saresti pronto a ripartire?
L: La valutazione è molto alta, direi un bel 9…sono prontissimo a ripartire, ma per altre mete. Per mia indole non amo ripetere i percorsi più e più volte, il mondo è troppo grande e bello per focalizzarsi sullo stesso percorso fino ad impararlo a memoria, anche perchè dalla seconda volta in poi, viene a mancare quell’effetto WOW di cui mi nutro avidamente in ogni mia avventura.
B: Sono soddisfattissima di averla fatta! E la consiglio davvero a tutti (magari in 4/5 giorni)! Io, CON LUCA, partirei domani magari al contrario questa volta FIRENZE-BOLOGNA!