Guardiamo il nostro orologio e vediamo che segna 11:35h di cammino e 38,8 km. Una brutta deviazione ci ha fatto perdere più di un’ora, ci ha tolto molte energie ed ha aggiunto troppi chilometri di cammino alla nostra giornata. Decidiamo a malincuore di rivedere il nostro itinerario per raggiungere l’alloggio di Dro per un sentiero più breve: non amiamo le sconfitte, ma a volte serve lucidità e la saggezza per fare un passo indietro (e meno male, infatti dopo una doccia scopriremo tante altre piccole brutte sorprese)

Ma riavvolgiamo il nastro e ritorniamo alle ore 5:00 del mattino. Abbiamo appena parcheggiato il nostro furgone a Riva del Garda e nella nostra testa c’è un ambizioso progetto: effettuare il Top Loop del Garda in due soli giorni. Si tratta di un trekking di media montagna, che oscilla tra i 100 e i 2000 metri di quota per un totale sviluppo di 92km e circa 7500 metri di dislivello da effettuare solitamente in 7 tappe. Siamo consapevoli che da 7 a 2 c’è un abisso, ma le sfide sono tali solamente se sono difficili da raggiungere, quindi zaino minimal e si parte!

Per un buongiorno energetico si parte con un ripido sentiero che ci porta rapidamente da 100 a 1700 metri di quota, poi prendiamo fiato e proseguiamo su una panoramica cresta erbosa fino al rifugio Nino Pernici, con il bellissimo gruppo montuoso della Pichea a fare da cornice. La prima tappa del percorso “ufficiale” sarebbe finita, ma sono solo le 9:30 e, dopo una piccola pausa, si riparte alla volta del lago di Tenno. Dovrebbe essere tutto facile, due ore di tranquilla discesa, ma la rifugista del Pernici ci avverte di una frana lungo il percorso, così i piani cambiano e dobbiamo fare la prima variante di giornata: scendiamo verso Malga Grassi e, per raggiungere il lago di Tenno evitando la strada asfaltata, decidiamo di tagliare per il bosco, infatti le nostre mappe segnalano un sentiero che sembra essere piuttosto diretto. Ci troviamo in breve in un ripidissimo bosco fangoso tutto coperto da uno strato di fogliame di almeno 20cm che rende davvero difficoltosa la discesa. Dopo il mio primo scivolone decidiamo che è il caso di non proseguire oltre e torniamo faticosamente sui nostri passi usando mani e piedi. Raggiungiamo il lago solamente alle 13 con un’ora e mezzo abbondante di ritardo, 8km in più, ma sopratutto tantissima fatica fisica e psicologica.

Il lago di Tenno però ci stupisce coi suoi colori scintillanti, un blu intenso tipico dei bacini glaciali, Benedetta si tuffa per rinfrescarsi e ci concediamo il meritatissimo pranzo. Ben presto si riparte, la meta è ancora lontana e ci sono due salite interminabili da affrontare e tanti chilometri ancora davanti a noi: dapprima raggiungiamo il Rifugio San Pietro e l’omonimo monte, poi scendiamo per risalire nuovamente alla Bocchetta di Tovo per uno spuntino. Sono le ore 16.30 e dobbiamo decidere se completare il percorso (salendo al monte Biaina prima di arrivare a Dro) o se scendere direttamente alla meta. Ed è in questo momento che guardiamo il nostro orologio [..come detto nella intro..]

Puntiamo dritti verso Dro su bella strada forestale, saranno 10km molto panoramici, ma caldi e interminabili, tra le famose pareti del comune trentino, popolate da climbers in ogni dove. Giungiamo a Ceniga e successivamente a Dro solo alle 18.20, a quota 48,8 km (la traccia allegata manca degli ultimi 2 perchè l’orologio era scarico a quel punto). Non abbiamo idea del dislivello reale effettuato, crediamo di aver superato i 3000 metri, ma ci rendiamo conto che sono addirittura 3750 i metri risaliti e questo giustifica ampiamente i nostri dolori diffusi.

Dopo una doccia rinfrescante però una brutta sorpresa ci attende, ci accorgiamo di avere diverse zecche sui nostri corpi. Probabilmente la deviazione nel bosco con fogliame è stata fatale, ed anche i miei immancabili pantaloni lunghi non mi hanno protetto. Riusciamo a toglierle con facilità perchè (per fortuna) non si sono ancora attaccate al nostro corpo e stanno tranquillamente camminando su di noi, ma sono parecchie e la cosa ci scoraggia anche in ottica di una seconda giornata nei boschi. Sommando il problema zecche alle nefaste previsioni meteo del giorno successivo, decidiamo di sospendere il nostro Top Loop per rifare un tentativo in futuro, magari nella stagione più fredda. Al mattino non ci resta che percorrere la bellissima ciclabile del Sarca, che in 10km circa riporta da Dro a Riva del Garda passando per Arco di Trento.

Ci dispiace davvero non aver visto il Monte Stivo ed il Monte Altissimo di Nago, per non parlare del ritorno in traghetto da Malcesine a Riva del Garda al tramonto che mi ero già immaginato e pregustato, ma la natura dà e toglie in modo imprevedibile. Lascio la traccia GPX allegata del nostro primo (e unico giorno) di Top Loop per chi fosse interessato ad imbarcarsi in una pazza avventura simile.